Regia di George Lucas vedi scheda film
Se con i due prequel Episodio I ed Episodio II, l'operazione non faceva altro che apparire come una mera commercialata senza nè arte e nè parte, se non per compiere alcuni passi in avanti nell'ambito degli effetti speciali al cinema (uso del digitale in un film ad alto budget, green screen, CGI estensiva etc...), che per quanto lodevoli e magari anche utili per altri film, nell'ambito delle prime due pellicole a mio parere tali elementi avevano finito per mangiarsi la narrazione e lo sviluppo degli eventi.
Al terzo tentativo, dopo due film a vuoto, finalmente George Lucas centra (in parte) il bersagio, regalando un film che riesce a riallacciarsi ad Episodio IV e dare al contempo un senso non solo commerciale a questa trilogia prequel.
L'incipit del film riprende in scala molto più grande quello di Episodio II, ma qui Lucas riesce subito a immergere lo spettatore nel tono del film, che sin da subito si preannuncia un caos ingovernabile generato tra due fazioni in lotta che hanno coinvolto molti pianeti della galassia. L'atmosfera è molto più cupa e pesante, deriva anche dal fatto che in questo capitolo Anakin Skywalker abbraccerà il lato oscuro per diventare finalmente Darth Vader, l'antagonista della saga e il simbolo steso di Star Wars.
Gli effetti speciali mostrano meno il fianco e sono adoperati da Lucas con maggior raziocinio; le esplosioni e i numerosi colpi laser, creano un frastuono dove in tutto questo diventa difficile trovare uno spazio per sè stessi. La guerra oramai è diventata un qualcosa di quotidiano che penetra a fondo nelle vite dei personaggi, costrigendo costoro a venir meno a molte regole d'onore e valori in cui credevano.
Quando la crisi si trascina per lungo tempo, le istituzioni vengono scosse nel profondo e proprio in tali momenti, chi sta al potere cerca di approfittarne con leggi o poteri che con la scusa di poter risolvere il problema, finiscono con il limitare le libertà individuali. Tale cessione di sovranità avviene in modo del tutto inconsapevole di solito o addirittura con il consenso dei cittadini, tanto che le parole di Padme "Così muore la Repubblica, sotto scrocianti applausi", non sono solo un attacco al Patriot Act di Bush, ma lette a distanza di oltre un decennio, si rivelano molto profetiche nella loro verità.
In effetti Palpatine ha messo fine alla Repubblica per far spazio all'Impero Galattico, come prima di lui hanno fatto un Cesare o un Augusto, oppure un Mussolini o un Hitler, i quali senza sparare un colpo contro le istituzioni statali e pur mantenendo le precedenti istituzioni per dare una parvenza continuità come facciata, hanno inciso a fondo sui diritti individuali delle persone, con ben poche voci di sissenso, prontamente soffocate dagli scrocianti applausi di consenso.
Il lato più interessante di Star Wars Episodio III - La Vendetta dei Sith (2005), sta proprio nell'analisi politica e nel passaggio tra Repubblica ad Impero; certo, siamo sempre innanzi ad un blockbuster e quindi il lato politico non risulta molto approfondito, però è un bene a mio avviso che una saga come Star Wars che per sua natura può raggiungere ogni tipologia di spettatore, possa instillare in lui tali riflessioni ed è un peccato che tra le cose negative citate dai nerd contro i prequel, ci sia tale elemento politico; se fosse per loro avremo solo spadate laser e distruzioni a gogo, senza un minimo di approfondimento.
Il passaggio di Anakin Skywalker al lato oscuro, purtroppo soffre proprio per questo motivo; ha solo una mera base emozionale-personale (gli incubi su Padme che muore) e non un motivo ideologico-politico (l'adesione ad un sistema istituzionale con un solo uomo al comando), che avrebbe reso la trasformazione in Sith molto più solida e aggiungerei anche interessante.
Comunque i fan dell'azione non hanno da temere, visto che gli scontri in questo terzo film non mancano di certo e sono anche avvincenti; oltre a quello iniziale, abbiamo un ottimo Obi Wan Kenobi vs Generale Grevius (capo dei ribelli), che si fronteggiano in ogni modo possibile in lungo e in largo su Kashyyyk, nonchè la resa dei conti finale tra Obi Wan Kenobi e il suo allievo Anakin Skywaker sul pianeta Mustafar.
Il tono come detto in precedenza quindi è molto più tragico rispetto agli altri due film, toccando il climax nello scontro finale sul pianeta vulcanico di Mustafar dai contorni carichi di sofferenza e nell'ordine 66, ma in precedenza Lucas s'era spinto addirittura a mostrare (fuori campo), l'omicidio dei bambini del Tempio Jedi.
Lucas quindi sembra improvvisamente rinvigorito rispetto ai due Episodi precedenti, peccato che il difetto principale, nonchè decisivo è che sembra aver assistito semplicemente ad una parte dell'insieme generale, per via del fatto che il regista sembra dare per scontato (sbagliando), che lo spettatore sia un fan esagitato della Saga e quindi compri fumetti, libri e veda le numerose Serie TV che colmano i vuoti tra i vari film o avvenimenti.
In sostanza è un abbozzo su tela di un quadro generale molto più grande e vasto, a cui possiamo assistere solo in parte se ci si basa sui soli film, che in quanto tali però dovrebbero essere esaustivi ed autosufficienti. Episodio III soffre in parte dell'anzia da prestazione di Lucas nel dover collegare ogni filo ad Episodio IV; il regista ci riesce, ma il risultato è un pò troppo meccanico nello sviluppo dell'intreccio. Il risultato quindi è parzialmente riuscito come ebbe da dire anche parte della critica; ma alla fine comunque il film merita un giudizio positivo per via di alcune sequenze niente male e per aver mostrato un Lucas in netta ripresa dopo i due precedenti film.
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