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Star Wars - Episodio 3 - La vendetta dei Sith

Regia di George Lucas vedi scheda film

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La recensione su Star Wars - Episodio 3 - La vendetta dei Sith

di scandoniano
8 stelle

Anakin Skywalker e Ben Kenobi sono incaricati di salvare il cancelliere Palpatine, prigioniero delle forze del male. Il giovane Jedi sconfigge il potente Dooku e riceve la notizie che Padmè sta per renderlo padre. Presto però un sogno rivelatore e l’inganno dello stesso cancelliere, cambieranno le sorti del suo destino… L’ultimo film chiude il cerchio, riannodando le vicende col film del 1977, il primo della serie “Guerre stellari”. Si spiega tutto: la genesi di Leyla e Luke, il passaggio di Anakin col lato oscuro, la caduta nell’anonimato di Obi Wan Kenobi e l’esilio di Yoda. Un film risolutivo che incuriosisce ed emoziona. Splendido tecnicamente, interessante sul piano contenutistico, se fosse già stato messo a punto il 3D probabilmente sarebbe stato ancora più avvincente (si pensi a cosa sarebbero potuto essere la battaglia iniziale ed il duello finale). Ancora una volta un cast di livello inferiore a quello che ci si attenderebbe da un film di questo livello: se si escludono Christopher Lee e Samuel L. Jackson, in ruoli tuttavia marginali, il film, che annovera lo stesso cast del precedente “L’attacco dei cloni” ad esclusione di Liam Neeson (e questo è un bene), vede una prova di recitazione corale davvero al di sotto delle aspettative (forse il migliore è Yoda, nonostante la sua anima completamente digitale). Coerentemente con gli altri 5 film, Lucas continua ad usare nel montaggio “tendine” inusuali, mentre paradossalmente (pareva impossibile ma è così) le acconciature di Padmé/Natalie Portman raggiungono inusitate vette di lirismo. Non il migliore della serie, ma certamente ce ne sono di peggiori: una conclusione tutto sommato degna, anche soprattutto al finale commovente. Il consiglio per una eventuale “Maratona Star Wars” è di guardare prima la trilogia originale e poi la nuova: sia perché sarebbe poco digeribile (tecnologicamente) passare dal film del 2005 a quello del 1977, sia perché sarebbe un atto sacrilego nei riguardi di uno dei più ingegnosi azzardi di tutta la storia del cinema.

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