Regia di Florestano Vancini vedi scheda film
E' il mio primo Vancini e non sarà nemmeno l'ultimo. Sfiora il capolavoro questo film tratto dal libro "la morte di un buffone", di Antonio Cammelli. Colpisce immediatamente l'arguzia della scenografia che, seppur povera di mezzi, centra il bersaglio della ricostruzione e dell'ambientazione cinquecentesca della Ferrara dell'epoca, con tanto di dialetti e variopinti personaggi agghindati "alla bisogna". Notevole davvero l'operazione di ricostruzione dello scenario medievale nelle sue più intime sfacettature che avvolge lo spettatore di momenti drammatici ed al tempo stesso burleschi, a far risaltare la fatalità con la quale veniva accettato il destino che colpiva tanto il nobile quanto il servo della gleba. Un film che centra il bersaglio dunque e che da' il diritto a Vancini non solo di farsi conoscere
a chi non ha avuto il piacere in precedenza, ma anche di entrare de facto nell'olimpo dei registi con la R maiuscola.
Passioni, rivalità, crudeltà e burle atroci ambientate nella Ferrara di inizio 500,
Notevole davvero. Pochi mezzi ed un tale straordinario risultato
immenso
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