Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Okay, partendo dall'osservazione che “Er Monnezza” non c’entra tanto con il personaggio di Amendola, visto che si tratta del figlio di un’altra maschera di Milian (quindi perché il riferimento nel titolo a una saga diversa? Mah..), ossia “Nico Giraldi”, questo prodotto figura uno dei punti più bassi mai azzardati da Carlo Vanzina, e non esclusivamente per aver rabberciato alcune caratteristiche molto generiche dai vecchi film (non dei polizieschi straordinari, benché almeno apprezzabili nella parvenza casereccia), costruendoci sopra una trama irrisoria che alterna un tripudio di volgarità gratuite e fuori da ogni logica (addirittura decantate spesso con un romanesco forzato e implausibile) a una noia dilagante (il nemico è un avvocatone cattivo che si occupa del commercio di stupefacenti… e sì, l’intreccio si mantiene soporifero); ha anche totalmente snaturato il profilo dato al protagonista, qui diventato un poliziotto “buono” che salva i cittadini stranieri in difficoltà e cerca di essere un galantuomo con le signorine. Viene perciò del tutto omessa quell’indole cupa, amorale e persino maschilista di Giraldi, inserita nel contesto squallido delle borgate. Al netto di queste pecche già imperdonabili, il resto, come detto, fa pietà, dai dialoghi insulsi alla regia paratelevisiva deprimente. Una schifezzuola da scansare pure nel caso in cui amiate il trash anni ’70. Chiudo.
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