Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Nevrotico ossessionato dall'infedeltà della moglie, Clive progetta di farla uccidere, per poi smembrarne il corpo, chiuderlo in valigia e portarlo a Tangeri, dove andrà disperso. Uno scambio di valigie con un'avvenente ragazza complica il piano.
Dal titolo, considerato l'anno di uscita (quello che coincide con l'esplosione del fenomeno Dario Argento), potrebbe sembrare un thriller intrigante dai riflessi morbosi; in realtà Il tuo dolce corpo da uccidere ha, sì, le tonalità del thriller, ma mescolate in un impianto da poliziesco/spy story esotica, con ambientazione nordafricana (Tangeri). La trama è in ogni caso congegnata con sufficiente abilità dallo sceneggiatore Antonio Fos; Brescia, attivo da qualche anno, ha già fatto abbastanza esperienza nel genere d'azione e la visione del lavoro è in effetti assolutamente gradevole, per quanto gli espedienti di fondo del canovaccio risultino debolucci (lo scambio di valigie, il cadavere da occultare). Ma il plusvalore dell'opera sta nel focus psicologico, superiore alla media dei prodotti 'di genere' affini, sul protagonista, un bravo Giorgio Ardisson (che peraltro interpreta un personaggio dal cognome decisamente simile, Clive Ardington); al suo fianco ci sono buoni comprimari come Eduardo Fajardo, Françoise Prevost e Orchidea De Santis. 3/10.
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