Regia di Graeme Clifford vedi scheda film
Frances Farmer, attrice: o il trattato della lotta vana… anticonformista e atea, filocomunista e scomoda alla Mecca, manipolata da una madre mostro, venne tacciata di schizofrenia con esiti devastanti. La sceneggiatura (di Bergren, Devore, Kazan) manca di raccordi indispensabili a rendere progressiva la discesa nel baratro e non ci risparmia sensazionalismi spurii e colpi bassi (la lobotomia, mai praticata…). La messa in scena è però corretta (luci di Kovacs), funzionale a dare spazio ad una Lange intensa, calata senza compromessi nella lotta contro un potere spersonalizzante e mercificatore.
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