Regia di Graeme Clifford vedi scheda film
La storia infelice di una promessa non mantenuta per limiti dell'ambiente e non tanto del personaggio in sè. E' il racconto di una solitudine, di un'individualità spiccata e destinata proprio per questo a rovinare, in un sistema - come quello americano degli anni '40-'50 - in cui l'anticonformismo era pura follia antisociale. Bravissima la Lange, forse il film è un po' lunghetto (due ore e un quarto), ma piuttosto attento a non sconfinare dalla realtà - il dibattito sull'effettiva lobotomia alla Farmer è tuttora irrisolto, ma propende per il sì.
Frances Farmer è una stellina di Hollywood in forte ascesa, negli anni '30. Rilascia dichiarazioni piuttosto anticonformiste e la stampa la taccia di essere atea e comunista; gli studios la emarginano e ben presto viene avviata una vera e propria campagna di demonizzazione nei suoi confronti. Ridotta in casa di cura, definita alcolizzata e drogata nonostante non lo sia, allontanata dal mondo dello spettacolo e per nulla aiutata dalla famiglia, Frances finisce per essere sottoposta a lobotomia.
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