Regia di Morgan Spurlock vedi scheda film
Credete veramente che i milioni di americani che abitano in posti dove ci sono più mcdonald che alberi siano al corrente delle schifezze che ingurgitano? Certo, non ci vuole un genio a capirlo, eppure un buona percentuale di americani non sembra volerci rinunciare. A leggere molte opinioni su questo film, eccessivamente ottimistiche, pare di sì. Pare insomma che la gente vi sembri più intelligente (o coerente, o razionale, o informata) di quello che è. In realtà i mcdonald prolificano e si ramificano in tutto il territorio. Ora, focalizzare l'attenzione solo su questa catena di fast-food tralasciando le altre non è certo corretto, ma credo sia un modo per riuscire a portare avanti un'inchiesta sperimentale in modo abbastanza semplice, senza ridurre il film a una summa del settore fast-food, noiosa e di scarso richiamo. Insomma, sono abbastanza persuas della buona fede di Morgan Spurlock. Naturalmente, potrebbe anche essere tutta una cospirazione finanziata da Burger King... ma mi sembra eccessivo pensarlo. Ad ogni modo, se è vero che mangiare tre pasti al giorno da Mc è una vera esagerazione, è altrettanto vero che i risultati sono devastanti. Probabilmente il risultato sarebbe lo stesso se Spurlock si fosse cibato di porzioni extra di kebab, spaghetti alla piastra o sushi, ma il punto secondo me non è affatto questo. Il punto è che Spurlock ha trovato il modo più semplice per parlare alla gente (e per questo il suo messaggio è per forza parziale), quella stessa che magari si concede due pasti da mc alla settimana, che comunque sono troppi, soprattutto se non si fa sport e a casa si mangia anche peggio. Insomma, è un grido partito dall'interno della nazione con la peggior alimentazione del mondo (bere latte come acqua, mangiare tutte cose confezionate, ecc.), un urlo esagerato ma necessario. E poi, per quanto improbabili possano sembrare le sperimentazioni di Spurlock, non è che egli nasconda allo spettatore la sua operazione, anzi sottolinea che si tratta di una esagerazione. Ma il risultato non cambia. Altra cosa da sottolineare è lo sguardo necessariamente distaccato degli europei, che conoscono mcdonald ma per fortuna hanno buon gusto e tradizioni culinarie radicate, il che mi fa pensare che per molti la tesi del film sia un po' debole per scarso interesse al tema, appunto. Inoltre, invito a riflettere sulla quantità di denaro investita in marketing dalle singole aziende: nulla di nuovo sotto il sole, eppure sarebbe onesto ammettere che non tutti sono sani, intelligenti, razionali, informati, ma molte volte solo obesi, bombardati dalle pubblicità, soli, emotivi, frustrati e, in definitiva, menefreghisti. Altro punto ancora, il potere della corporation mcdonald, multinazionale che può fare pressioni, radicata nelle alte sfere, un polipone con tentacoli lunghi e onnipresenti (tema per altro poco tratto dal film). Da vedere.
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