Regia di Morgan Spurlock vedi scheda film
La tesi di questo documentario è abbastanza ovvia. Mangiare per un mese solo ed esclusivamente da Mc Donald porta gravi danni al fegato e più in generale a tutto il nostro organismo. Ma lo stesso sarebbe se per un solo mese mangiassimo cioccolata o insaccati o merendine.
E’ indubbio che Morgan Spurlock ce l’ abbia messa tutta nel suo cammino forzato verso l’ ingrasso e che il documentario che ne esce fuori fornisca una volta per tutte prove inconfutabili su quanto il cibo spazzatura sia dannoso.
Le parti più interessanti, però, sono quelle che parlano della politica pubblicitaria di Mc Donald. E di come, molto subdolamente, venga immesso all’ interno dei bambini il desiderio di mangiare una serie pressochè infinita di schifezze.
Mc Donald punta tutto sui bambini.
Tramite i suoi personaggi (Ronald Mc Donald), tramite gli ambienti dove poter giocare, tramite le feste di compleanno. Senza scordare tutta la serie di giocattoli che vengono regalati con l’ happy meal.
In questo modo il bambino, nella sua crescita, collegherà per sempre un ricordo positivo a tutto il tempo passato da Mc Donald. Una volta cresciuto, mangiare un big mac, non significherà solo mettersi dentro lo stomaco un panino ma sarà anche rivivere le gioie e la spensieratezza dell’ infanzia.
In questo modo i bambini vengono programmati ad essere futuri consumatori.
Attraverso la televisione (una delle droghe più potenti del nostro secolo) la pubblicità inizia a regolare quelli che saranno i bisogni del bambino.
Gli inizia a dire le cose che dovrà mangiare e bere. Senza parlare di tutte le altre miriadi di stronzate che gli verranno offerte.
Fa riflettere, quindi, l’ intervista fatta ad una adolescente obesa di circa quattordici anni. La ragazza si trova giustamente in una situazione difficile da vivere e come lei altre milioni di ragazze. Da una parte il bombardamento mediatico che spinge ad ingozzarsi come porci di panini, carammelle, bibite e roba varia e dall’ altra il bombardamento di immagini di ragazze sempre più magre e bellissime.
Naturalmente questo crea nell’ adolescente un senso di insicurezza e frustrazione.
Proprio perchè i modelli fisici che ci vengono imposti diventano irraggiungibili.
In America, quindi, ci sono grandi multinazionali dell’ alimentazione che spingono a mangiare in maniera esagerata (aberrante è la porzione Super Size di ogni fast food, con un barilotto da DUE LITRI di Coca Cola!), poi ci sono modelli di riferimento fisici inarrivabili e infine ci sono gli ospedali. Dove la gente va o a farsi ridimensionare lo stomaco o a farsi togliere il grasso in eccesso o più semplicemente a farsi ricoverare in un letto per un attacco cardiaco.
Quello che quindi indigna non è tanto la merda che uno può mangiare in un fast food, quanto l’ essere parte di un piano di sfruttamento accuratamente messo a punto.
Un piano di sfruttamento di cui tu sei il centro fin da quando nasci.
Questo è il capitalismo.
E basta.
E’ inutile che mi si venga a dire che il capitalismo ci rende liberi e ci da il benessere.
Il capitalismo è la più autoritaria delle dittature perchè al suo interno ti da l’ illusione di essere libero.
Senza farti mai capire, invece, di essere uno schiavo.
Mangiare da Mac Donald lo si può anche fare, basta farlo con moderazione, come per tutto il resto delle cose.
L’ importante è smetterla di lasciarsi prendere per il culo da un sistema che sta uccidendo la razza umana attraverso sorrisi e vestiti firmati e parole di cortesia.
Ed ogni riferimento a capi di stato e politici e imprenditori è del tutto casuale.
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