Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Lino Banfi incontra la squadra Fantozzi per il debutto cinematografico di un personaggio cavallo di battaglia di Paolo Villaggio: Giandomenico Fracchia (già apparso in spettacoli televisivi e in serie tv, seguirà Fracchia contro Dracula). L'attore genovese non cambia interpretazione, limite evidente a mio avviso di questo attore (che io continuo a preferire nei rari ruoli drammatici tipo in Io Speriamo che me la Cavo), il suo Fracchia è l'esatta copia di Fantozzi. Qua si trova al cospetto di una nemesi che altro non è che un perfetto gemello che però è cattivissimo. Il film, pur avendo momenti demenziali ed essendo fortemente legato al canovaccio di Fantozzi, non è male per il suo prendersi gioco del genere poliziesco. Banfi arriva dalle commedie scollacciate e interpreta quel ruolo di commissario che tornerà a ricoprire, pur se in modo più serioso, ne Il Commissario Lo Gatto(qua è decisamente più demente).
Momento cult da individuarsi nella sequenza davanti all'osteria "Gli Incivili" (che poi fa il verso al vero locale "la parolaccia") con un artista di strada che saluta l'arrivo della polizia pizzicando la chitarra e intonando: "E benvenuti a 'sti frocioni, belli grossi e capoccioni e tu che sei un po' frifri e dimmi un po' che c'hai da di'?" Risposta di rimando di Banfi che prende sottobraccio l'artista e gli fa: "Continua, continua a suonare... Non sono frocione, non mi chiamo frifrì, sono commisserio e ti faccio un culo così...
Cult della comicità anni '80.
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