Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Un film con più bassi che alti, ma che comunque regala più di una risata nel seguire le vicende di un personaggio spesso fin troppo "fantozziano"
Contemporaneo del più incisivo e dissacrante Fantozzi, il personaggio di Fracchia (che già era nato telesivamente in "Quelli della domenica" nel 1968) è un tentativo di condensare aspetti variegati e meno macchiettistici del personaggio che più ha reso celebre Villaggio, con un incursione nel cinema di azione pur nell'ambito della commedia all'italiana. Non stupisce così che ad interpretare il commissario che da la caccia alla "Belva umana" sia Lino Banfi (non nuovo a questo ruolo, e comunque il più "in palla" del film dal punto di vista comico) nè che compaiano storici comprimari del villipeso ragioniere, dalla collega-amante Mazzamauro (che qui mantiene un ruolo analogo) a Gigi Reder che veste letteralmente i panni di un'invasata madre del criminale. Nuovi invece gli innesti di alcuni giovani comici come Francesco Salvi e Massimo Boldi nella parte dei complici della Belva. Un film sostanzialmente con più bassi che alti ma che, pur non avendo l'inventiva rivoluzionaria dei primi Fantozzi, riesce comunque a strappare più di una risata (e con una chicca iniziale con la scena al ristorante "La parolaccia", decisamente esilarante).
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