Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Paolo Villaggio e Lino Banfi, una coppia da sballo e quando entra in scena Gigi Reder, nel ruolo della mamma sicula della Belva umana ci si sbellica dalle risate.
Fracchia la belva umana Italia 1981 la trama: Giandomenico Fracchia è un impiegato, il classico “travet” in una ditta di merendine al cioccolato, lui è lo zimbello di tutti i colleghi e maltrattato e deriso anche dal suo direttore il dottor Orimbelli. A causa della sua somiglianza con un bandito ricercato dalla polizia per rapine a mano armata ed omicidi vari, viene in rapida sequenza arrestato tre volte nell’arco di una sola notte, dalla Polizia, dalla Digos e dai Carabinieri. La recensione: Fracchia la belva umana, viene diretto nel 1981 dal mestierante Neri Parenti, noto regista commerciale, autore di vari film sulle “Vacanze di Natale” con Massimo Boldi e Christian De Sica. Boldi lo ritroviamo anche in questo film in un piccolo ruolo, interpreta Pera, un malvivente complice di La Belva umana, il sosia cattivo di Fracchia. Il film è chiaramente ispirato alle disavventure di “Fantozzi” e de “Il secondo tragico Fantozzi”, però li la regia di Luciano Salce, traduce con un sottile buonumore alla perfezione il personaggio creato da Paolo Villaggio, con i suoi libri autobiografici, qua invece la comicità è demenziale di grana grossa, si ride di pancia e si basa solo sulle gag, manca l’ispirazione e la sapida ironia dei film sopracitati, fu un grande successo commerciale all’epoca, ora fa sorridere, ma rimane un fenomeno di costume da non dimenticare. Troviamo molti attori già presenti nella saga di Fantozzi: Anna Mazzamauro, interpreta la signorina Corvino, la segretaria bruttarella e corteggiata da Fracchia, Gigi Reder, qui nello spassoso ruolo della madre sicula della Belva umana, alcune delle gag migliori sono quando è in scena lei, nei panni sgraziati della donna. Ugo Bologna il direttore della banca rapinata da un Fracchia spaesato rapinatore, degni di menzione anche Lino Banfi, il commissario di polizia Auricchio, Gianni Agus nel ruolo spassoso del direttore Orimbelli, Renato Cecchetto il comandante della Digos. Il film a suo modo è metaforico sull’ingiustizia in terra che premia di più gli audaci e chi va contro le regole, rispetto alla brava gente umile che vive del suo, i cosiddetti invisibili, il finale ricorda l’atmosfera del film americano “Il Paradiso può attendere”, dove Fracchia brucerà all’inferno, perché il suo pass gli è stato trafugato dalla Belva e sostituito da fogli di giornale della Gazzetta dello sport, la mitica rosea, la colonna sonora e’ di Fred Bongusto ed e’ piacevole . Film ideale per una serata scacciapensieri, da usare e gettare, senza pretendere nulla di più. Voto 7 Interpreti e personaggi Paolo Villaggio: Giandomenico Fracchia; Belva umana Lino Banfi: commissario Auricchio Anna Mazzamauro: signorina Corvino Gianni Agus: dottor Orimbelli Gigi Reder: madre della Belva umana Roberto Della Casa: Tino Massimo Boldi: Pera Francesco Salvi: Neuro Sandro Ghiani: De Simone Antonio Allocca: Brigadiere Jole Silvani: Palmira Fiammetta Baralla: signora che fa jogging Ugo Bologna: direttore della banca Giulio Farnese: controllore dell'aldilà Renzo Rinaldi: colonnello Renato Cecchetto: comandante della DIGOS Ennio Antonelli: cameriere del ristorante
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