Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
Splendida commedia nera, grottesca e cattiva. Pesca in film di genere mischiando il pulp con la commedia pura del primo Almodovar e alle più recenti black comedy con inserimenti horror. Un po' di tutto quindi tenuto in equilibrio perfetto da una scrittura realmente ispirata e intelligente, soprattutto spassosa. Si ride molto e si ride amaro, si ride grasso e a denti stretti perchè forse un po' ci si riconosce o almeno si riconosce nella vita reale qualche stereotipo scontornato alla grossa nel film. Rafael nullatenente che vive una falsa vita in un grande magazzino, nel quale peraltro è nato, donnaiolo impenitente è responsabile del reparto abbigliamento donna in costante rivalità con il responsabile del reparto uomo per la promozione a direttore del piano. Lourdes, commessa brutta e invidiosa delle belle colleghe/amanti del bel Rafael aspetta l'occasione giusta per entrare nella sua vita. Entrambi sono due freak, due disadattati della cultura del bello e del consumismo, uno la nemesi dell'altra così mentre lui vive l'amore come merce di scambio per il proprio edonistico piacere trascorrendo la sua vita tra il reparto donna di giorno e di nascosto nei reparti arredamento di notte come se fosse casa propria, lei, è psicopaticamente vittima del non essere bella e di essere l'unica commessa non sedotta. Ribaltando i ruoli della commedia in cui il bello è cattivo e il brutto è bello dentro, qui Lourdes oltre ad essere orrenda è anche pazza, disposta alla morte pur di avere ciò che la vita non le ha dato, disposta a vivere un amore finto e mercanteggiato con il ricatto di svelare un accidentale quanto ridicolo delitto del suo amato. Esilarante la presentazione di Rafael alla famiglia di lei, dove l'apparente normalità della vita medio borghese è scovolta da quella follia dettata dalla mediocrità e dalla noia che il protagonista cerca a tutti i costi di evitare. Il fantasma dell'assassinato dona un effetto vagamente horror alla storia, la sua presenza in veste di consigliere malvagio del vessato e ricattato RAfael aggiunge quel tocco di grottesco che porta al catastrofico finale che perde proprio nella parte terminale l'umorismo a favore di una drammaticità a dire il vero un po' slegata dal resto del film ma tutto sommato coerente nella sua iperbolica assurdità.
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