Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
A sessant'anni suonati Rossellini inaugura una nuova epoca per il suo cinema, epoca che lo rappresenterà fino ai suoi ultimi lavori. Da Luigi XIV in poi, infatti, il regista di Roma città aperta diventerà un fervente sostenitore delle potenzialità didattiche del cinema, licenziando una serie di lavori illustrativi delle vite di personaggi storici esemplari, dalle messe in scena di modesto valore, ampiamente riscattate però dai contenuti dalla vasta spendibilità. Film come questo, o come i successivi dedicati a Socrate, Sant'Agostino, Cartesio, sono perfetti per la riproduzione in un'aula scolastica: opere divulgative e dall'assoluta attendibilità. La produzione francese di questo Luigi XIV - che in Francia è stato anche girato - impone un cast transalpino, sia per quanto riguarda gli attori (stranamente mancano nomi di sicuro richiamo) che per gli operatori e tecnici; in fase di sceneggiatura il regista collabora con Jean Gruault (già al suo fianco in Vanina Vanini, ma anche con Truffaut per Jules et Jim e con Rivette e Godard) e Philippe Erlanger (esperto storico francese, scrisse anche sceneggiature su Maria Antonietta e Richelieu). Il risultato estetico è di impronta decisamente televisiva, anche perchè la produzione è quella del canale ORTF, che trasmette il film poco dopo l'uscita nei cinema mondiali (e il passaggio a Venezia). La svolta di Rossellini: d'ora in avanti questo sarà il suo cinema. 6/10.
Intrighi e splendori alla corte del Re Sole, Luigi XIV, nella Francia della seconda metà del Seicento.
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