Regia di John Huston vedi scheda film
"Oggi è venuto un ragazzo niente male, buone proporzioni un bel paio di gambe...e poi è un bianco. Non che io abbia qualcosa contro i neri, ma ce ne sono troppi. La gente non paga per vedere due neri che si pestano. Vuole vedere anche un bianco".
Disamina lucida e malinconica del mondo della boxe, punto di partenza per descrivere molto di più , la tristezza della condizione umana , di chi è stato usato e poi buttato via.
In una città fatiscente l'ex pugile Billy Tully ( Stacey Keach) caduto in disgrazia tenta di giocarsi l'ultima chance di rivalsa. Spazzatura bianca in cerca di riscatto, che prova a lenire il vuoto che ha dentro con qualche bicchiere in un bar e due chiacchiere con una giovane donna messa peggio di lui (Susan Tyrell). Parallelamente a questa , un altra storia, quella del giovane Munger( Jeff Bridges) promessa (?) del ring, insieme fomentato e fagocitato dal suo nuovo manager.
Le strade dei due si incrociano diverse volte nel film, finendo per sovrapporsi e condividere per certi versi la stessa sorte, unite da un bizzarro senso di solidarietà che si palesa in un poetico ed empatico epilogo.
In alcuni momenti la scrittura , per quanto lineare, manca di vitalità. Le scene sul ring sono imbarazzanti e diciamolo dai, mal fatte se paragonate a quanto si vede oggi. Il criterio di giudizio da adottare però è un altro; è la disperazione ed il lancinante bisogno di umanità che lasciano il segno; lo sguardo disilluso del regista diviene strumento per comprendere il mondo.
Una visione schietta e senza fronzoli, una condanna lancinante all'opulenza e ai sogni infranti, che chissà perché, scelgono come vittime chi confida troppo in loro, senza mostrar un minimo di riconoscenza.
Splendida colonna sonora di Kris Kristofferson sui titoli di testa, "Help me make it through The night".
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