Regia di Fruit Chan vedi scheda film
Poca spesa e molta resa, questo si potrebbe riassumere di "Made in Hong Kong", un gioiellino di noir in salsa asiatica che, nella sua sregolata irriverenza, ricorda il grande Kitano pur non raggiungendone le vette di humor nero. Girato al risparmio, con un cast di sconosciuti (ma un protagonista di gran bravura che si saprà affermare ad Hong Kong), il film ha tutti gli ingredienti per non sfigurare davanti a pellicole più blasonate e con budget illimitati. Continuamente a cavallo tra la vita e la morte, il protagonista è quasi una metafora di un Paese che giusto nel '97, anno in cui fu girato, entrava in un limbo dovuto alla riannessione alla Cina, e le cui conseguenze si vedono anche nelle proteste di questi anni. Raffazzonato, caotico, in alcuni tratti quasi sperimentale, tuttavia "Made in Hong Kong" è un film che si beve di un fiato come un biacchiere d'acqua fresca, un'ottima pellicola migliorata ulteriormente dal restauro del 2017 a cura del Film Festival di Udine.
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