Regia di Andrew Lau vedi scheda film
Dopo il buon successo di critica ottenuto dalla trilogia di "Infernal Affairs", Andrew Lau, al secolo Wai Keung Lau, si ributta nel cinema commerciale, con questo horror di chiara ispirazione nipponica. Il risultato è alquanto imbarazzante per il regista di Hong Kong. Il film è un calderone di stereotipi legati ai film dell'orrore di ultima generazione, la trama è raffazzonata quel tanto che basta da non presentare buchi ma autentici crepacci (nessuno spiega niente a nessuno, neppure i protagonisti si parlano, boh), e in più l'effetto 3D mortifica ulteriormente la pazienza dello spettatore, che almeno fino a quel punto aveva cercato di capirci qualcosa.
Un giovane giornalista porta avanti un'inchiesta su alcune misteriose morti, avvenute quattordici anni prima in un famoso parco dei divertimenti ormai in disuso. Quando anche il ragazzo sparisce, la sorella decide di andare a cercarlo, insieme ad un gruppo di amici, nonostante la madre, famosa occultista, l'abbia messa in guardia sui pericoli che incontrerà...
Niente di eclatante.
Iniziamo col togliere l'effetto 3D...
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