Regia di Bruno Gaburro vedi scheda film
Fogazzaro è innocente: una vera cattiveria, intitolare questo porno-soft come uno dei più celebri romanzi dello scrittore vicentino. Gaburro aveva già dimostrato appieno le sue velleità porcellone e non farà che proseguire nella sua carriera con questa idea di cinema guardone e sessocentrico; purtroppo per lui, però, prendere i nomi dei personaggi di un romanzo famoso e farli accoppiare di continuo a random fra di loro non ne fa una trasposizione nè fedele, nè tantomeno sensata. Tanto valeva affibbiare loro altri nomi e non molestare (nè pagare, presumibilmente, diritti a) Fogazzaro. La star della pellicola è, accanto a Maurice Poli, la bella Paola Senatore, qui alla sua ultima apparizione cinematografica 'tradizionale': il suo prossimo lavoro da protagonista sarà infatti il porno Non stop sempre buio in sala; d'altronde in questo Malombra raramente la Senatore compare vestita. Note più o meno positive: le scene modestamente curate (Silvio Laurenzi) e le musiche di Michele Zanone. Il pretestuoso soggetto di Fogazzaro è tramutato in sceneggiatura dal dannoso Piero Regnoli (un altro che, seppure solo in veste di autore, sconfinerà presto nel porno), mentre la fotografia è di Pasquale Fanetti, che presto si dedicherà alla regia e, a questo punto, è facile intuire di che genere di film. 1,5/10.
Ottocento lombardo. Al castello arriva il giovane nipote del barone, padrone di casa, e pur mostrandosi timido e ritroso comincia a far sua ogni donna che trova.
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