Regia di Andrej Konchalovskij vedi scheda film
Transfuga dal cinema russo degli anni Sessanta, di cui fu uno dei nomi più noti e apprezzati, Andrei Konchalovskij, fratello di Nikita Mikhalkov, approdò a Hollywood, e in un pugno di anni realizzò tre lungometraggi, progressivamente sempre più lontani dal tipo di film con cui si era reso famoso, fino addirittura a mettere la firma sull' "insolito" "Tango & Cash" che vedeva l'abbinamento Stallone-Russell. Qui siamo dalle parti del melò duro e puro, ambientato negli anni della II Guerra Mondiale, su una giovane coppia che si ama, ma che non riesce a consumare il matrimonio, soprattutto per via delle turbe che l'uomo si porta dietro dopo gli orrori visti al fronte: il nodo di "Maria's lovers", è capire se la sposina sia di facili costumi o non possa far sfuggire la propria sensualità naturale alle intrusioni di altri , padre del marito compreso ( un Mitchum di consumata abilità attoriale) perchè così vanno le cose. Non riuscitissimo, anche se è apprezzabile la capacità di non far scadere una trama così in un facile moralismo o in un altrettanto semplice sfogo di smania pruriginosa ( Tinto Brass ne avrebbe fatto un film dei suoi con i fiocchi), questo lungometraggio è di quelli che lasciano insoddisfatti, perchè si nota la mano di un regista bravo, la più che dignitosa resa degli interpreti, ma non si coinvolge mai emotivamente lo spettatore, e per una storia che parla di sensi e sentimenti non è esattamente quello che ci vuole.
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