Regia di Stanley Kramer vedi scheda film
In una transatlantico che varca l'oceano per (forse) l'ultima volta, si intrecciano le storie di vita dei personaggi di questo affascinante film. L'atmosfera di falsa gioiosità che si respira a bordo della nave rispecchia la folle inconsapevolezza con la quale il mondo intero andava incontro all'immane catastrofe del secondo conflitto mondiale. In tutti i personaggi coesiste però, accanto alla smania diremmo vitale di ritagliarsi quel pò di piacere che la vita ancora offre loro, un senso di angosciosa attesa per un evento che inconsciamente sentono come inevitabile. E la presenza dei passeggeri ebrei costituisce un dramma nel dramma, dettato dalla incapacità di comprendere la sorte che li toccherà, così ben descritta da uno di loro nella frase"...ma non potranno mica ucciderci tutti...!" . Grande interpretazione di tutto il cast, dalla Signoret a Lee Marvin, senza dimenticare figure di secondo piano, quale il giocatore dismorfico, acuto osservatore degli eventi della nave, l'unico che forse intravveda la rovina cui il mondo sta andando incontro, che descrive con un'ironia amara fino al sarcasmo "...la follia della nave..."
bella ed adatta alle scene
aggiungerei la splendida interpretazione di Lee Marvin, che interpreta l’americano zotico pronto ad accoppiarsi, specie se sbronzo, con qualche bella signorina...Il ruolo del beone gli riusciva bene anche nella vita...non è un caso che con il western comico Cat Ballou Lee Marvin abbia vinto l'Oscar nel 1966 nella parte del cowboy beone. Il film è del ’65: sarebbero seguiti, in rapida successione, Quella sporca dozzina di Robert Aldrich (1967) e, a mio pare il capolavoro Duello nel Pacifico di John Boorman (1968) in coppia / scontro con Toshiro Mifune..
grande
Una delle ultime interpretazioni di questa signora del cinema '40-'50...ha lavorato con mostri sacri del cinema di tutti i tempi..Gable in Via col Vento, Brando in tram che si chiama desiderio...Qui fa la "sua" parte: quella di una donna ormai non più giovane, che non sa accettare il passare del tempo, pronta, per riconfrmare a se stessa di essere ancora piacente, ad accettare la corte grossolana di uno (splendido nella parte) Lee Marvin...Ne uscirà sconfitta..ma per noi resta la Rossella O'Hara di sempre....
Che dire di questa attrice che nel film interpreta il ruolo di una pasionaria di origine nobile, appesantita dalla droga, che dimostra in fondo un maggior coraggio di vivere del pur bello (ma tenebroso) dottore che, datosi alle sue cure, finisce per innamorarsi pazzamente di lei (ricambiato) fino a morirne di dolore... Attrice dalle interpretazioni sempre “forti”....con un sorriso e degli occhi "assassini"..Quegli occhi che la tradiranno in tarda età, costringendola alla cecità...
Attore di teatro (evidentissimo dalle sue interpretazioni che nulla lasciano al caso), oltre a questo film, che gli valse una nomination agli Oscar e ai Golden Globe, ha interpretato, tra l’altro Jules e Jim di François Truffaut, La spia che venne dal freddo (nei panni del capo degli agenti dell’est). Qui è il medico di bordo, imbarcato più per fuggire se stesso che una famiglia (che apparirà poi nella scena finale, al porto di Bremerhaven..L’incontro con la Signoret, una donna malata e senza speranza, che tuttavia ha ancora la forza di amare, che le viene dal fatto di aver perso tutto, sarà per lui contagioso...per poco, purtroppo...(“Amare...è un lusso che si paga...”Pavese)
ttore che ha interpretato molte parti nella sua lunga carriera, prevalentemente comiche, in questo film a colloquio con un grande Dumm ("non ci potranno uccidere tutti?")
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