Regia di Roberto Montero Bianchi vedi scheda film
Giovanni Senza terra, usurpatore del trono di Riccardo Cuor di leone, per evitare la liberazione di quest'ultimo uccide lord Linton e addossa la colpa a Robin Hood. Il quale non si perde certo d'animo, raccoglie i suoi e parte alla riscossa, per una doppia missione: far fuori Giovanni e recuperare la bella Lady Rovena, figlia di Linton, presa in ostaggio dal malfattore.
Cappa e spada che si situa nella zona di bassa classifica del genere (già di suo non popolato da capolavori, insomma), questo Il magnifico Robin Hood racconta una vicenda apocrifa ispirata alla leggenda del coraggioso eroe inglese che operò nel dodicesimo secolo. La sceneggiatura, dunque originale, è opera di Arpad DeRiso, Juan Benito Alarcòn e Angelo Sangermano e di per sé non ha nulla che non vada: tanta azione, un buon ritmo, personaggi tagliati con l'accetta e una risoluzione doverosamente lieta a tutta la faccenda, dopo una sostenuta serie di intrighi e combattimenti eroici. Il budget messo a disposizione dalla coproduzione italo-spagnola è però piuttosto ristretto e dietro la macchina da presa c'è quella vecchia volpe di Roberto Bianchi Montero, che tra peplum, mondo e più in generali pellicole popolari a basso o bassissimo costo ci ha costruito una carriera. Il risultato è insomma decoroso per una visione a impegno zero e senza particolari pretese, ma non per altro. Nel cast c'è Jorge Martin come protagonista (non eccelso), affiancato tra i tanti da Frank Branha, Spela Rozin, Massimo Righi, Cris Huerta, Benito Pacifico e Aldo Cecconi. 2,5/10.
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