Regia di Leonardo De Mitri vedi scheda film
Disavventure professionali e sentimentali di alcuni allievi dell'accademia militare aeronautica; c'è chi è arrivato qui spinto dall'esempio paterno, chi ci si è ritrovato suo malgrado, chi sogna di fare carriera e chi di uscire al più presto da lì...
Comincia con tutte le credenziali per essere un filmone retorico in salsa bellica-militaresca, ma ben presto Altair lascia lo spazio in primo piano agli intrecci drammatici e sentimentali, mantenendo un passo indietro anche la spettacolarità delle riprese aeree che potevano essere un facile argomento di presa sul pubblico. Leonardo De Mitri firma la sua sesta regia in solitaria (più una divisa con Francesco De Robertis, Angelo tra la folla, e una con Vittorio Carpignano, L'angelo del peccato) con questa pellicola non priva di mestiere, ma senza dubbio poco originale e altrettanto scarsamente memorabile. Amori e disgrazie nell'accademia militare aeronautica, con caratterizzazioni fortemente drammatiche, dialoghi spesso retorici (e perciò vuoti) e un epilogo corale che pareggia tutti i conti della storia. Nel cast i nomi più interessanti sono quelli di Franco Interlenghi, Carlo Croccolo, Antonella Lualdi, Claude Laydu, Roberta Primavera, Enzo Fiermonte e Nerio Bernardi; la sceneggiatura reca un quintetto di firme: quella del regista e quelle di Diego Calcagno, Cesare Viola, Manlio Lo Cascio e Ugo Guerra, prendendo spunto da un soggetto di Lo Cascio con un trattamento di Dino Maronetto e Oreste Biancoli. De Mitri, appena 41enne, scomparirà purtroppo poco dopo l'uscita del film. 3/10.
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