Regia di Yoji Yamada vedi scheda film
Rimasto vedovo, costretto a badare ai figli e all'anziana madre, il samurai di basso rango Seibei Iguchi è noto come "Seibei crepuscolo" per la vita ritirata che conduce. L'incontro (e la passione) con Tomoe, un'amica di gioventù e gli eventi che ne seguiranno costringeranno Seibei a risfoderare la spada…
"Seibei Crepuscolo" è la traduzione più fedele del titolo originale "Tasogare Seibei". La localizzazione italiana del titolo è diventata “Il crepuscolo del samurai” che è sicuramente più di effetto e che rimanda al periodo storico in cui è ambientata la vicenda, ovvero nella metà dell’ottocento nella quale la cultura del samurai stava tramontando, ma distrae dallo spirito del film che invece concentra l’attenzione su altre tematiche.
Narrato dalla voce fuori campo di una delle figlie di Seibei, un espediente efficace che conferisce un tono intimo e nostalgico al film, Yamada affresca la storia di un samurai mettendo in secondo piano le sue classiche qualità per antonomasia.
Sono altresì descritti le incredibili abilità con la spada all’interno di duelli di pregevole messa in scena, ma non diventano "fulcro" del personaggio, come per esempio ne “La sfida del samurai”.
Seibei non viene poi descritto come un eroe di concezione classica, Seibei è un padre di famiglia rimasto vedovo con due figlie e una madre anziana che al limite della povertà deve combattere per sopravvivere. Yamada descrive quindi un “eroe del quotidiano”, dove il sacrificio per la famiglia e l’umiltà sono al primo posto pur cercando di rimanere un uomo onorevole e leale.
Oltre l'ottima interpretazione di Seibei da parte di Hiroyuki Sanada, anche il resto del cast lavora bene nell’interpretazioni di personaggi ben caratterizzati, ma forse di maggior rilievo sono le relazioni interpersonali che vengono gestiste e descritte molto bene.
Sulla messa in scena Yamada limita il montaggio all’essenziale e il ritmo risulta disteso ed efficace per la narrazione.
La "forza registica" è nella scelta del posizionamento della MdP e nella costruzione dell’immagine, la quale viene rafforzata dalla fotografia di Mutsuo Naganuma,leggermente sottoesposta e sulle tonalità pastello che danno quasi un senso “crepuscolare”(non a caso…).
Fondamentali le musiche di Isao Tomita, inserite perfettamente nelle sequenze, tanto belle quanto malinconiche.
"Tasogare Seibei" racconta, all’interno di una pregevole messa in scena che descrive molto bene il periodo storico in cui è ambientata, la storia di un padre, di uomo e di un samurai.Un film dallo stile semplice e delicato nel racconto per poi diventare crudo e diretto nei duelli.Un finale toccante che ci indica che la vera ricchezza nella vita non risiede dove gli uomini più superficiali pensano di poterla trovare.
Voto: 9
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