Regia di Mauro Ivaldi vedi scheda film
Una felice e perfetta coppia di coniugi. La carriera di Mauro Ivaldi (marito) come regista si è sviluppata in parallelo a quella di Carmen Villani (moglie), protagonista di quasi tutte le sue dozzinali pellicole; qui lei si accoppia con ritmi stacanovisti per un centinaio di minuti circa in maniera belluina e assatanata con Ray Lovelock (Banditi a Milano, Sette volte sette, Milano odia) sotto lo sguardo compiaciuto del marito, anzi doppiamente soddisfatto poichè autore anche della lunga e dettagliata serie di atti sessuali - espliciti ad un passo dal porno - contenuti nella sceneggiatura (scritta con Augusto Caminito e Josè Luis Martinez Mollà, probabilmente interpellato dalla coproduzione italo-spagnola). La trama è un puerile pretesto per poter mettere in scena quanti più amplessi porcelloni possibili fra i due protagonisti; la Villani recita come può (cioè con il corpo), in ruoli minori ci sono due Enzo (Cannavale e Robutti) e la lentezza della storia è epica. L'unica cosa da salvare è la colonna sonora di Roberto Soffici, autore fin dagli anni '60 di musica leggera italiana (fra le sue canzoni anche Casa mia dell'Equipe 84). Psicologia a zero, tutto ciò che rimane di una simile storia è uno sconclusionato groviglio di scenette di coiti. 1,5/10.
Marito e moglie sono una coppia perfetta e felice. Lei sbanda per un corteggiatore e chiede cosa fare a lui; lui le dà il permesso e lei lo stracornifica senza provare alcun tipo di rimorso. Alla lunga si innamora del terzo, ma ovviamente se ne stanca e torna dal marito cornuto e contento.
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