Regia di Kiyoshi Kurosawa vedi scheda film
Il termine Kourei(tradotto in inglese con Seance) indica il modo in cui si mette in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei morti attraverso una sorta di intermediario(il medium o sensitivo).
Ispirato al romanzo di Mark McShane Seance on a wet afternoon che già nel 1964 aveva ispirato il film omonimo di Bryan Forbes con Richard Attenborough e Kim Stanley,Kourei è un film originariamente commissionato a Kurosawa per la tv.
La storia è quella di una coppia,una sensitiva e un tecnico del suono che si ritrova in casa in modo assolutamente fortuito (dentro una delle casse usate dal marito nel suo lavoro) una bambina rapita da un pedofilo.
Decidono di sfruttare per i loro loro scopi questa casualità che vedono come un colpo di fortuna ma non tutto andrà secondo i piani che prevedono di far aumentare la notorietà della sensitiva facendo ritrovare la bambina.
Sotto la patina della classica storia di fantasmi giapponesi(con tanto di bambina che sembra estratta da Ju on o anche da Dark Water) si nasconde tutta la filosofia autoriale di Kiyoshi Kurosawa.
Un evento a prima vista insignificante mette a soqquadro la vita di una coppia che ha già notevoli problemi di convivenza.
Dai due viene visto come un modo per ritrovare quell'unità perduta ma in realtà il destino dei due è segnato dagli errori che commetteranno accoppiati a una bella dose di sfortuna.
Qui non c'è l'orrore apocalittico di Kairo ma un'apocalisse privata che di fatto spazza via una coppia in crisi e incapace di comunicare che aveva visto questa bambina vestita di verde come un segno dall'alto.
Gli errori da parte dei due si succedono l'uno all'altro e ogni rimedio che tentano di porre è peggiore dell'errore commesso,fino ad arrivare al punto di non ritorno in un finale in cui il crescendo orrorifico è inarrestabile.
Senza effetti speciali ma con colpi di scena ben assestati,una colonna sonora ambient che regala brividi nella schiena, squarci di luce che illuminano la casa in modo inquietante, apparizioni della piccola(o di parti di lei) quando meno te lo aspetti l'ultima parte di Kourei è un piccolo trattato di come creare un'atmosfera malsana e maligna con mezzi assai limitati.
Interessante l'evoluzione dei due protagonisti durante il film:mentre lei all'inizio sembra una donna incompresa e sola che quasi fa compassione per la tristezza che la caratterizza(è veramente una sensitiva e la sua solitudine è data proprio dalla sua capacità unica di comunicare con i morti,capacità che psicologicamente la mette sempre a dura prova) e lui sembra solo un classico marito tutto casa e lavoro senza grilli per la testa,durante il film le loro caratteristiche mutano in modo profondo.
Lei diventa quasi assatanata nella sua rincorsa alla notorietà, lui in modo assolutamente maldestro cerca di accondiscendere la mania ossessiva della moglie cagionando in realtà la reazione a catena che li spazzerà via.
Se penso che questo è un film per la televisione (di qualità cinematografica alta) e penso alla fiction che c'è al giorno d'oggi...
regia di spessore
riesce a dare una maschera mediocre al personaggio del marito
ottima nella parte di Junko,la moglie
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