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Lamù - Beautiful Dreamer

Regia di Mamoru Oshii vedi scheda film

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La recensione su Lamù - Beautiful Dreamer

di AndreaVenuti
9 stelle

Lamù- Beautiful Dreamer è un film d'animazione giapponese del 1984, scritto e diretto da Mamoru Oshii. L'opera è visibile in italiano su Netflix.

 

Sinossi: Durante i preparativi del festival scolastico del liceo Tomobiki, Lamù confessa ad alcune compagne il suo sogno proibito: rivivere all’infinito, bighellonando con le persone a lei più care, dalle sue amiche fino ad arrivare al suo grande amore Ataru.

Incredibilmente il suo desiderio si concretizza ed in un batter d’occhio lei e tutta la combriccola si ritrovano bloccati in un inspiegabile loop temporale…

locandina

Lamù - Beautiful Dreamer (1984): locandina

Il Giappone dei primi anni Ottanta vive una sua personalissima età dell’oro, a livello tecnologico è insuperabile inoltre risulta essere la prima potenza finanziaria del pianeta e tutto questo benessere lo si ritrova pure nel settore animato, incredibilmente florido.

Il 1984 a tal proposito è un anno assai particolare; le produzioni televisive continuano a macinare ottimi ascolti (è l’annata in cui inizia la serializzazione di Mila e Shiro e Ken il guerriero), si segnala poi un interessante slancio verso i film animati destinati alla sala (esce Nausica) inoltre il mercato dell’OAV, inaugurato l’anno prima con Dallos diretto da Mamoru Oshii, sembra prendere piede.

 

In questo contesto esce il secondo lungometraggio dell’appena citato Oshii. 

Nel 1983 l’artista di Tokyo oltre ad aver diretto il primo OAV della storia, portava sul grande schermo un adattamento cinematografico della “storica” serie di Lamù da lui stesso diretta (oltre 100 episodi). Il film è LamùOnly You, grande successo commerciale tra cui si segnalano i complimenti dell’autrice stessa del manga Rumiko Takahashi, rimasta colpita dall’opera e ritenuta molto fedele al suo manga. 

La produzione (Studio Pierrot) dunque visto l’entusiasmo generale affida a Oshii un nuovo capitolo incentrato su Lamù tuttavia il regista non era assolutamente soddisfatto del suo primo lavoro e volendosi distaccare una volta per tutte dal franchise decide di dare vita ad un film anomalo e sperimentale: nasce Lamù Beatufil Dreamer.

Ad onore di cronaca bisogna evidenziare l’elevato malcontento del pubblico, deluso ed irritato dal lavoro di Oshii completamente diverso rispetto al recente passato; detto ciò il film è un capolavoro che inluenzerà un numero incredibile di registi, fra cui un certo Satoshi Kon.

Mamoru Oshii

Nowhere Girl (2015): Mamoru Oshii

L’inizio del film in medias res è tutto un programma; bastano poche inquadrature e ritroviamo la combriccola al completo del liceo Tomobiki, peccato però che l’ambientazione è atipica ed infatti tutti i protagonisti sembrano essere gli unici rimasti sulla terra. 

Oshii presenta una sorta di mondo post-apocalittico arido e desolato, accompagnato da una regia di alta classe caratterizzata da campi lunghi dal forte impatto visivo, inquadrature a piombo e lenti movimenti selettivi atti ad evidenziare una torre dell’orologio decadente e non funzionante anticipando quindi il tema cardine del film: il fermarsi dello scorrere del tempo.

 

Nella sequenza successiva con piglio ingannatorio, Oshii ripropone svariate situazioni tipiche della serie. I ragazzi sono impegnati nei preparativi dell’imminente festival scolastico e sono immersi in un clima giocoso e spensierato, segnato da una comicità assurda e no-sense; ad esempio Shutaro Mendo dal nulla porta in classe, terzo piano, un vero carrarmato.

scena

Lamù - Beautiful Dreamer (1984): scena

Al termine della giornata scolastica tuttavia Oshii inizia la sua personale rilettura del franchise regalandoci una sequenza indimenticabile: Ataru sta girovagando in macchina insieme al ricco compagno di classe Shutaru, i due attraversano una città deserta e ormai immersa nel buio della notte e si imbattono fugacemente in un gruppo enigmatico di persone senza volto. La scena è davvero surreale ed Oshii si supera con una regia stratificata, suggestiva e ricca di influenze appartenenti a campi culturali diversificati tali da rievocare atmosfere noir oppure richiami all’astrattismo. Soffermandoci sulle particolari scelte tecniche meritano una menzione i vari ed articolati dutch angle dall’alto, campi lunghissimi ed affascinanti carrellate laterali.

scena

Lamù - Beautiful Dreamer (1984): scena

Da questo momento in poi l’opera assume in un primo momento connotati metafisici-filosofici proponendo interessanti riflessioni sul concetto di spazio e di tempo (pensiamo alla sequenza in taxi con la dottoressa Sakura, la quale si confronta con uno strano tassista) per poi insinuarsi nei meandri dell’onirico e del simbolico.

In questo frangente Oshii ci tiene ad evidenziare l’importanza dell’adolescenza; momento transitorio fondamentale nella vita di ogni giapponese, forse l’unico periodo in cui ci si può permettere di rilassarsi e godersi i piccoli piaceri della vita, senza pensare troppo al domani e alla fin fine questo è il sogno di Lamù. 

scena

Lamù - Beautiful Dreamer (1984): scena

Avvicinandosi verso la conclusione il regista sposta l’attenzione sulla rilevanza e pericolosità del sogno, anticipando di ben 22 anni quel capolavoro di Paprika firmato Satoshi Kon, oltre ad accennare nuovamente a pensieri e teorie filosofiche rilevanti come Il male Radicale di Immanuel Kant.

 

Lamù Beatufil Dreamer è un film incredibile, anomalo, a tratti estremamente complesso e visto il materiale di partenza all’epoca era un qualcosa di inimmaginabile; solamente uno come Oshii poteva prenderà un personaggio come Lamù, porlo ai marigini del film sostituendolo con analisi psicoanalitiche e concetti metafisici-filosofici, semplicemente geniale.

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