Regia di Mamoru Oshii vedi scheda film
Lamù la ragazza dello spazio, in originale - Urusei Yatsura - che tradotto nella nostra lingua si può interpretare come
^ I chiassosi abitanti della stella Uru ^ è uno dei manga epocali degli anni ottanta e uno dei più famosi della grande tradizione dell'animazione giapponese.
Il fumetto creato dalla penna e il genio di Rumiko Takanashi ha dato origine ad una serie di oltre duecento episodi e vari lungometraggi, incentrato su una trama originalissima che rappresenta la vera forza dell'opera ha l'invidiabile caratteristica di far convivere con sublime equilibrio praticamente tutti i generi esistenti dell'arte filmica reale e d'animazione ideati nel ventesimo secolo: la sit-com, lo slapstick, il romance, il soft core, la fantascienza, il mistery, l'horror, la comicità demenziale e il nonsense coabitano con incredibile equilibrio sulla base del racconto tradizionale e storico giapponese che in alcuni episodi prende il sopravvento su tutto il resto comunque caratterizzato dalla fervida fantasia dell'autrice, talmente sorprendente che a volte spiazza lo spettatore fino a lasciarlo perplesso su ciò che avviene a livello narrativo.
Io sono un fan accanito di questo cartone soprattutto quando l'episodio trascura proprio l'aspetto storico e si concentra sull'attualità dei personaggi alle prese con situazioni fantastiche, quello che comunque più di ogni altro elemento si stampa nell'immaginario collettivo degli appassionati dell'animazione giapponese è l'incredibile carrellata di personaggi dalla fortissima personalità grafica e caratteriale, a cominciare dal simbolo indiscusso di questa mitica serie dal quale è scaturito anche il titolo nella nostra lingua.
Lamù la ragazza dagli occhioni azzurri e i capelli verdi con il suo immancabile bikini tigrato, figlia del capo degli orchi Oni e proveniente dalla stella Uru è un personaggio geniale, è legata sentimentalmente allo studente terrestre allupato e scalognato Ataru Moroboshi, con il quale rappresenta il punto di riferimento di tutta la serie, Lamù e Ataru sono l'immagine affettuosa e metaforica che l'autrice ci vuole dare sul rapporto maschio femmina: per la Takanashi il maschio medio sogna una cosmic girl sexy e vivace ma se anche la ragazza è cotta di lui desidera lo stesso altre conquiste e subisce le scosse elettriche della ragazza quando colto in fallo, nonostante ciò come emerge in molti episodi e anche in questo film il legame fra i due è fortissimo e infrangibile.
Intorno a loro l'istituto superiore Tomobiki a Tokyo con una schiera di studenti innamorati di Lamù tra i quali Perna, Megane, Kokugari e il nobile Shutaru Mendo, studentesse come Shinobu la ex ragazza di Ataru prima del ciclone Lamù, Sakura la bellissima e aggressiva dottoressa della scuola, non che esorcista e sacerdotessa che stuzzica da sempre le mie fantasie su chi potrebbe incarnarala veramente e l'inquietante bonzo nano suo zio Sakurambo che vive in un parco fra riti magici e premonizioni che colpiscono spesso Ataru e la sua famiglia, la bella Rynosuke e il dispotico padre che la costringe a vivere come un maschio un po' come Lady Oscar perchè il buon padre voleva un maschietto ma aimè sei nata tu anche se in questo caso non è un nobile a Versailles ma un vulcanico ristoratore tipico della cultura nipponica e il professor Onsen, insegnante storico della classe di Ataru.
Logicamente questa è solo una parte dei pittoreschi personaggi di Urusei Yatsura ma sono quelli coinvolti in questa storia intrigante con pochissimi riferimenti storici e tanti colpi di scena srotolati in un mistery che prende forma su uno spunto classico del cinema mondiale con il giorno della preparazione al festival studentesco che come in un incantesimo si ripete all'infinito.
La sequenza introduttiva nell'iustituto in fermento per i preparativi con gli studenti che guidano un carro armato in aula è un classico della serie fra nonsense e fantasy, poi sale in cattedra, ed è proprio il caso di dirlo, il professor Onsen che ha scoperto l'incantesimo e cerca aiuto da Sakura che con mio grande piacere, visto che è un personaggio molto sexy tra i miei preferiti, è protagonista nel primo tempo ed ha un ruolo chiave nella storia che poi volge al mistery con venature horror fino all'esplosione fantasy della seconda parte.
Mendo ha un ruolo importante fino al gran finale tutto dedicato ad Ataru e Lamù che vediamo in azione nuovamente nel loro primo storico incontro ma questa volta nel sogno di Ataru le cose non vanno come nel primissimo episodio della serie.
Il sogno è la dimensione dominante nella seconda parte del racconto dove la fantasia si scatena servita dai bellissimi disegni che non snaturano ne il tratto ne le situazioni della serie come poi avverrà in film successivi meno riusciti.
I riferimenti al cinema non mancano e questa volta viene omaggiato Godzilla in due frangenti: nei preparativi al festival c'è uno studente mascherato e durante lo sviluppo della trama Lamù e compagni vanno al cinema a vedere proprio Godzilla.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta