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Kôshônin

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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superficie 213

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La recensione su Kôshônin

di superficie 213
8 stelle

Che Takashi Miike sia un genietto e' un fatto ormai consolidato da - quasi - tutti gli amanti della settima arte ed e' in pellicole come queste che dimostra ai suoi detrattori ,che lo accusano di saper usare solo la violenza e di  non avere una narrazione ottimale , di non aver capito niente della sua poetica.
Perche' in questo film il suo stile diventa piu' sobrio ed elegante , lasciando da una parte gli eccessi per concentrarsi sui personaggi - non che non lo facesse...anzi...ma qui ancora di piu' - e sulla narrazione , compatta e tesa ai massimi livelli.
Ed e' incredibile pensare che questo e' un film girato per la televisione visto che il tutto profuma di cinema sin dalla prima splendida sequenza che apre un poliziesco tinto di dramma familiare come oggi se ne vedono sempre meno.
Una pellicola con un perfetto ritmo in crescendo che stupisce per gli ottimi colpi di scena  ma sopratttutto per la bellissima regia del nipponico ,che gira sempre in stato di grazia e lascia il segno in tantissime scene.
Davvero ottime anche le prove degli attori,sempre posati e dentro ai "caratteri" e mai sopra le righe.
Tutto il reparto tecnico poi funziona a meraviglia, la fotografia e' ottima con colori opachi  che donano la giusta atmosfera , il montaggio e' sempre di livello elevato cosi' come il commento sonoro.
Pero' come dicevo sopra la differenza la fa la messa in scena di Miike che gira in modo essenziale un film pieno di idee,che alterna momenti di (iper)modernismo   a classicismi e che non ha mai momneti di stanca.
Un noir vero e proprio che -  come al solito quando si ha a che fare con Miike - viene piegato alla volonta'  del regista che lo fa diventare un apologo sulla societa' maschilista giapponese, incapace di far tessere rapporti interpersonali davvero soddisfacenti e che rinchiude in un angolo i sentimenti per creare una felicita' collettiva  di facciata che non puo' che portare all'autodistruzione.
Un film miikiano in tutti i sensi che nonostante non abbia la potenza di opere piu' "devastanti" concilia amore,violenza e azione in un calderone affascinante e di raro spessore filmico.

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