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The Happiness of the Katakuris

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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La recensione su The Happiness of the Katakuris

di bradipo68
8 stelle

Strana famiglia quella dei Katakuri: gestiscono una pensioncina di nessuna pretesa in mezzo alle montagne, comprata e sistemata con i sudori della fronte di una vita e poi aperta al pubblico. Ma i clienti scarseggiano e se poi si aggiunge che il primo che arriva ha la brillante idea di ficcarsi un coltellaccio nel collo per suicidarsi....
Niente paura: la famigliola per non rovinare gli affari pensa bene di seppellirlo nei boschi circostanti.
In fondo chi vuoi che vada a cercare uno sfigato simile? Bene, arrivano un lottatore di sumo e la sua graziosa donnina.Si sistemano in camera, fanno l'amore ma...alla montagna umana prende un infarto proprio sul più bello...e la ragazza? dopo tanto cercare la trovano, schiacciata sotto di lui...
Il problema è che il tipo per la porta non ci passa e quindi per riservargli il trattamento assicurato all'altro bisogna industriarsi per farlo uscire dalla stanza magari facendolo passare per la finestra...
E questo è solo l'inizio del film...
The Happiness of the Katakuris è uno dei 7 film di Takashi Miike del 2001(una media alla Franco e Ciccio ma si consideri  che, tanto per citarne due,del 2001 sono Visitor Q e Ichi the Killer, mica pizza e fichi) e rappresenta una delle migliori testimonianze del talento multiforme del suo autore.
Difficile da relegare in un solo genere,questa pellicola è un'ibrido tra commedia nera, horror, melodramma, splatter, musical, film d'animazione(splendido l'incipit in cui sequenze potenzialmente splatter vengono riprodotte con figure in plastilina animate con la  tecnica del passo uno) e farsa.Tra le altre cose c'è una parte in cui sul video appare una sorta di karaoke.
In filigrana viene esaltata l'unità familiare:i Katakuri si muovono come un tuttuno, ognuno arriverebbe a sacrificarsi per gli altri e per questo il destino li aiuta, magari per fattori del tutto estranei alla loro volontà.
Il messaggio è semplice , ben intellegibile, forse anche banale.Ma qui conta soprattutto il modo in cui viene recapitato.
Visivamente coloratissimo, The Happiness of the Katakuris non è il massimo dell'omogeneità come già chiarito prima ma è un esempio di come si possa fare del cinema nuovo e originale anche semplicemente usando ingredienti già sfruttati da altri.
E qui sta la bravura di Miike, talento visionario non comune ma anche conoscenza enciclopedica dei vari generi cinematografici che a(ma)bilmente centrifuga.
Perchè per parodiarli( e viene il sospetto che questo film abbia vaghi intenti parodistici) i generi devono essere conosciuti a menadito.
Esemplare il cast, elevatissimo il ritmo, mai invasivi i numeri musicali e anche un paio di canzoni che rimangono a frullare per la testa dopo la fine del film.
Questo e molto altro è The Happiness of the Katakuris:divertimento assicurato per palati cinefili di ogni latitudine e longitudine.

Su Takashi Miike

centrifuga abilmente i generi cinematografici.

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