Regia di John Maybury vedi scheda film
John Maybury (ha diretto qualche anno fa Love Is the Devil) per prepararsi alle riprese di questo thriller parapsicologico e romantico in cui il gravissimo trauma mentale del protagonista, colpito a morte da un proiettile durante la Guerra del Golfo, è il preludio di brutali esperimenti psichiatrici e di inquietanti viaggi nel futuro, ha studiato alcuni dei capolavori del nuovo cinema americano. Una sosta necessaria per valutare le ragioni di un’originalità visiva e discorsiva smarrita oggi da Hollywood, per individuare vie alternative di affabulazione e per rinfrancare le potenzialità di un’interpretazione ambigua degli attori. Amnesie (uno dei temi più frequentati dal cinema dell’incertezza), paradossi temporali (interventi radicali sul passato per modificare il futuro di una ragazza incontrata, da bambina, su una strada gelata e ritrovata, in un confuso “domani”, in uno dei deliri da camicia di forza e da loculo ordinati da uno psichiatra malato), stati progressivi e ineluttabili di un innamoramento inconsapevole e di una morte che è avvenuta e avverrà di nuovo. Il regista tratta i fotogrammi come le tele di un pittore, decostruisce il tempo, sa come guidare il suo ottimo cast (Brody, Knightley, Jason Leigh, Craig, Kristofferson). Producono Clooney e Soderbergh. Ogni tanto ci si sente risucchiati delle pupille dilatate dell’uomo che non voleva morire invano.
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