Regia di Paul Weitz vedi scheda film
Commedia adulta sull'ambiente di lavoro e sui compromessi da accettare necessari per amalgamare le complicazioni del ménage familiare, "In good company" è stata apprezzata da buona parte della critica, senza arrivare ad essere un successo vero e proprio. Per la verità, pare che Weitz , pur puntando, verso il finale, ad una morale giustamente etica sul vuoto siderale delle formule patinate e costruite su intessiture verbali del rampantismo di un capitalismo ormai senza freni inibitori, abbia voluto mettere anche troppa roba in questo film, che comunque è recitato molto bene, imbastendo un rapporto conflittuale tra Dennis Quaid e Topher Grace che presente qualche finezza nella elaborazione dei personaggi. Il limite maggiore di "In good company", è che , come pellicole alla "Wall Street" racconta di un mondo anche troppo settoriale per appassionare davvero lo spettatore con le problematiche lavorative di un ambiente "alto", e quindi coinvolgendolo poco nella parte "drammatica" della pellicola.
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