Regia di Wes Craven vedi scheda film
Sì, poteva essere diverso. Ma con le majors e i fratelli Weinstein alle forbici, non poteva essere diversamente. L'incontro tra il Genio Wes Craven, che ha portato l'horror crudele e truculento nelle realtà domestiche, e il Mito dell'Uomo Lupo, che da sempre affascina per la sua carica sensuale ed istintiva, si vede benissimo che è un'opera "castrata". Ma non è del tutto rovinato. Genius Wes sa cosa fare con la macchina da presa, e sa cosa fare con l'horror. L'incidente iniziale è bellissimo, e non forse tutti hanno visto nella macchina ribaltata una specie di "porta", o meglio tunnel, verso un altro mondo, quello misterioso della maledizione mannara: da lì i due fratelli protagonisti non saranno più gli stessi. Riusciti anche i momenti di calma apparente, resi piacevolmente sensuali da quella luna, da quel venticello che soffia tra le tende...piaceri estivi giovanili? Perchè no. Il film ha comunque un bellissimo senso plastico, un buon ritmo, e le botte che si danno son gustosissime. Gli attori poi sono incredibilmente affascinanti. Christina Ricci e Jesse Eisenberg hanno un vero potere stregante, pur non essendo dei sex-symbols. Eppure, nelle mani del Genio, riescono ad esserlo.
Il musueo delle cere e Hollywood tutta danno al film un tocco citazionista che mai guasta negli horror (è una regola di "Scream"!). Nel museo troviamo il Nosferatu, Frankenstein e L'Uomo Lupo di Lon Chaney Jr., ma c'è anche Freddy Krueger sullo sfondo.
E' vero, c'è poco sangue e l'ambiguità, con la sua vis erotica, poteva essere approfondita, ma non è stata colpa del regista, che invece è stato onesto e ci ha proposto una rivisitazione giovanile di un Mito che ha a che vedere con le mutazioni fisiche, sentimentali, sessuali e relazionarie. Sarebbe stato più interessante approfondire il rapporto tra Jimmy e il personaggio gay di Bo (io li avrei fatti innamorare), ma c'è comunque un velo audace che rimane sullo sfondo, e che non è da buttare via. Non un capolavoro, ma un gran bel divertimento da rivedere, sapendo in cuor nostro che a carta bianca Wes Craven avrebbe fatto molto di più. E poi c'è Scott Baio che fa Scott Baio! Il massimo!!
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