Regia di Wes Craven vedi scheda film
Wes Craven raccoglie tutti i suoi fidati collaboratori - Kevin Williamson (“Scream”, “So cosa hai fatto”) alla sceneggiatura, Nicholas Mastandrea (“The Breed – La Razza del Male”), credo, come aiuto regia – e si avvale di assi quali la coppia Berger-Nicotero al make up, e di un’attrice di pregevole fattura quale Christina Ricci (“Il Mistero di Sleepy Hollow”). Le premesse lascerebbero pensare a un horror dall’interessante potenziale, invece, alla lunga, le speranze evaporano.
La sceneggiatura non è minimamente originale e ricalca decine di film, con palesi citazioni a destra e a sinistra (persino “King Kong”, “Waxwork”, “I Tre dell’operazione Drago” e "Voglia di Vincere"). Nonostante ciò, i primi sessanta minuti scorrono via piacevolmente e ci si riesce persino a divertire (nonostante i fastidiosi effetti “bu!”). Il merito va all’ottima fotografia, alle discrete interpretazioni e a un buon uso della mdp. Purtroppo, gli ultimi venti minuti sono inguardabili (per la loro banalità e antipatia) e penalizzano quanto di piacevole si era riusciti a mettere in scena. Con un finale diverso sarebbe potuto esser un filmetto piacevole. In sintesi: niente di nuovo, epilogo pessimo. Voto: 5.5
Tutta la parte finale a partire dall'arrivo al museo delle cere.
Brava e più carina del suo solito.
Simpatico.
Quando vuol girare come si deve lo riesce a fare (penso alla sequenza dell'incidente o a quella in cui la Ricci trova per la prma volta in casa suo fidanzato, entrato senza farsi sentire), peccato poi si lasci prendere la mano da un certo tipo di taglio (vedi gli effetti "BU!") volto a regalare brividi spicci.
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