Regia di Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami, Ken Loach vedi scheda film
Nessun filo materiale (il controllore?), ma nemmeno logico, per tre episodi di diverso spessore. Appena percettibile il cuore della parte firmata da Olmi, sottilissima e lievissima (e pertanto anche un po' troppo generica) parabola sulla follia dei sentimenti. Greve ed insignificante Kiarostami, con un'accoppiata di personaggi inverosimili ed un finale demenziale. Loach delude ampiamente con un raccontino adolescenziale di violenza gratuita, accantonando dei tre scozzesi ciò che conta (la mentalità belluina) per dipingerli piuttosto come perfetti gentleman quando perdonano la loro vittima (ma solo per scagliarsi contro delle altre, cioè forze dell'ordine e tifosi avversari). Poco da salvare.
Tre episodi sullo stesso treno. Un chimico innamorato di un'assistente è indeciso se rivelarlesi (bella parola, complimenti! grazie!); un'anziana bisbetica viene abbandonata dal suo assistente sociale; tre ragazzini hooligans scozzesi aggrediscono un bambino albanese, poi ci ripensano e si sfogano contro i poliziotti.
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