Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Ad una normalissima famiglia napoletana arriva con straordinaria puntualità una busta con 50.000 euro al mese. Inizialmente sorpresa, la famiglia Cocuzza sta al gioco senza più chiedersi il perché fino a quando, al decimo mese, la busta non arriva e i Cocuzza quasi la pretendono. A far chiarezza arriva un misterioso trasformista, che bussa alla loro porta presentandosi ora come postino, ora come suora, ora come medico fiscale per capire la filosofia che regna in famiglia ora che il “vitalizio” non è più così scontato. Ma perché lo fa? E soprattutto, chi è?
L’idea di Salemme, attore, autore e regista di questa commedia, è come al solito intelligente e si differenzia da tanti prodotti annacquati per la passione nella scrittura, sempre coerente col suo backgraund teatrale, creatosi (anche e soprattutto) alla corte di Eduardo De Filippo. Peccato che proprio questo retaggio, di tempi e situazioni troppo “teatrali”, rappresenti un forte limite alla messa in scena in generale. Memorabile il monologo nella parte centrale del film, quando viene fuori il vero perché di quelle buste, ma per il resto il film non emoziona, perché raramente strappa un sorriso (le macchiette inventate da Salemme in occasione dei suddetti travestimenti, per esempio, non solo non fanno ridere, ma sfiorano il penoso); perfino la (arguta) morale alla base del film viene sciorinata in maniera troppo monocorde. Non certo uno dei migliori film di Salemme, sicuramente il meno divertente.
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