Regia di Frederik Du Chau vedi scheda film
Fiabetta visibile solo dai piccini, con una botta di buonismo raramente vista, che ha fatto saltare ogni misuratore al riguardo, e già dal titolo potrebbe dare problemi ai più predisposti.
Viene ritrovata sta zebretta, che cresce poi nella fattoria. A un certo punto, gli animali cominciano anche a parlare tra di loro, con un doppiaggio che viene voglia di fare fuori qualcuno. La zebretta galoppa che è un piacere, e allora alla figlia del fattore (un ex allenatore di cavalli, plurivincente) viene voglia di fare gare, sfidando i purosangue, fino al Gran Prix della Fava di Fuca, la super garona per eccellenza. Saranno cavoli amari preparare la zebra, ma il finale è “un tantino” prevedibile. Passata la pubertà, si fa fatica ad appassionarsi a questa storia, che invece penso rallegri i bambini, il target di riferimento. Tra l’altro io sapevo che le zebre non si fanno mai cavalcare.
Vabbè, filmetto che anche economicamente è andato dignitosamente, ormai l’ho visto, così me lo sono tolto dalle balle.
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