Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
Dopo il devastante Tokyo Fist, Tsukamoto continua il suo percorso anti-metropoli, anti-Tokyo, con questo cupissimo Bullet Ballet, che può ricordare addirittura il Giocattolo di Montaldo, con Manfredi!
Un uomo viene sconvolto dal suicidio della ragazza con una pistola. L'arma diviene la sua ossessione. Viaggio tra bande, droghe, bianco e nero, sperimentazione visiva, velocità di riprese e montaggio tra vicoli bui e malfamati. Nervoso, agitato, malato. Assenza di sentimenti, ricerca di sentimenti. Finale simbolico con quella corsa che molti hanno visto come un barlume di speranza, eppure il dubbio di un "allontanamento", di una fuga dai sentimenti e un'incapacità di amare, rimane.
Conservo ancora la vhs della Raro, comprata appena uscita, per me simbolo di un cinema e un'epoca oramai lontana ...
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