Regia di George A. Romero vedi scheda film
Il ritorno alla regia di Romero non è all'altezza del suo nome, va detto, ma è rintracciabile benissimo la sua propria intenzione autoriale, immutata nel tempo. La storia di questo personaggio che succube delle vessazioni di chiunque, dapprima sogna di uccidere, e in seguito perde fisicamente la propria identità e materealizza le sue pulsioni omicide, è interessante e comunque fatta davvero bene. Si perde poi nello sviluppo. Il rituale degli omicidi è patinato, anche se la mano di Romero si vede nelle atmosfere e nelle inquadrature, sempre giocate sui chiaro/scuri di un horror. Certo manca di quell'anima con la quale parte, ad effetto tra l'altro. Il parco attori è semisconosciuto, e il bravo Peter Stormare è così sopra le righe che dopo un po' scoccia.
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