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Guardia costiera

Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film

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La recensione su Guardia costiera

di alan smithee
6 stelle

Locandina Internazionale

Guardia costiera (2002): Locandina Internazionale

FLORENCE KOREA FILM FEST 2021-OMAGGIO A KIM KI-DUK
Barriere artificiali che separano nemici che sono di fatto indistinguibili dalla propria gente.
Al confine tra le due Corea,
Il soldato Kang Sang-byeong, diversamente dal resto della ciurma, piuttosto distratta e svagata, vive come una costante missione di vita la circostanza di una possibile invasione da parte del popolo del nord.
Quando una coppia di amanti una sera, in riva al mare, decide per gioco di attraversare la frontiera senza permesso, il soldato l'avvista e spara, massacrando l'uomo e lasciando nella disperazione la giovane compagna.
Successivamente il soldato viene allontanato dall'esercito, anche per non dare troppo risalto all'accaduto, ma da un lato la follia che pervade la donna sopravvissuta, dall'altro la tenacia dell'ex soldato che si rifiuta di tornare ad una vita da civile, e persegue il suo folle impegno di difendere personalmente il confine, farà sfociare la vicenda in una vera e propria fucina di violenze.
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Da sempre interessato al problema irrisolvibile delle due "Coree" inconciliabili e nemiche per decisioni tutt'altro che popolari, Kim Ki-Duk  firma un apologo contro la guerra e l'insensatezza di una divisione che oppone un popolo che non ha né deve avere differenze socio culturali, appartenendo entrambe le genti ad una medesima razza e civiltà.
Una sorta di tragedia shakespeariana sopra le righe in cui il protagonista pare a tratti un nuovo capitano Willard del capolavoro coppoliano, in preda ai suoi deliri esistenziali in cui la figura del nemico diviene un elemento in grado di dare sicurezza, e ancor più una ragion d'essere ad una esistenza svuotata di ogni motivazione che non sia la difesa di una patria marziale e rigidamente concentrata sulla propria inutile apparenza ottusamente marziale. 
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