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Real Fiction

Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film

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La recensione su Real Fiction

di alan smithee
6 stelle

locandina

Real Fiction (2000): locandina

FLORENCE KOREA FILM FEST 2021-OMAGGIO A KIM KI-DUK

"Nulla avviene per caso".

Un giovane artista di strada, mite e predisposto al persdono, diviene costante oggetto di violente e soprusi da parte di passanti e clientela di passaggio.

Accogliendo, non senza una certa titubanza iniziale, l'invito di una ragazza che, dopo aver ripreso le percosse di cui l'uomo è stato vittima, impietosita lo invita a rifugiarsi nel teatro ove ella recita, ecco che il ragazzo riuscirà a trovare in quel luogo di finzione, l'atteggiamento più coerente ed ostinato per riuscire finalmente a reagire ai soprusi che la realtà gli ha riservato, attribuendogli costantemente il ruolo del perdente e del fallito.

Nell'ossimoro del titolo sono racchiuse le sintesi di questo particolare e un po' strambi sviluppo narrativo, che nasce come un film sperimentale e "leggero", nel senso di girato quasi con improvvisazione e su semplici bozze incomplete di sceneggiatura, con regista Kim Ki-duk impegnato alla pari di un direttore d'orchestra a coordinare i suoi molti aiuto-regista, per l'occasione assimilabili ai vari elementi di un'orchestra musicale.

Il quarto film del grande ed eccentrico regista coreano è un bizzarro ma tutt'altro che banale tentativo di far luce sul livello di violenza intrinseca che si può sprigionare da un animo umano particolarmente vessato e soggiogato da prepotenze ed abusi.

 
 
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