Regia di Florent-Emilio Siri vedi scheda film
Piange Jeff (Willis), il “negoziatore” entrato in crisi dopo un sequestro finito male a Los Angeles e ritiratosi nella defilata stazione di polizia di Bristo Camino. Piange Walter (Pollak), il contabile corrotto che apre conti cifrati in banche sicure e passa i dvd con i dati (l’ultima operazione finisce nella custodia de Il paradiso può attendere) a un’organizzazione potente e misteriosa. Piange Mars (Foster), uno (il più spietato e disturbato) dei tre giovani delinquenti che sequestrano il contabile e i due figli piccoli e si barricano in una villa bunker. Sentimenti caldi da drammi domestici e situazioni, personaggi, battute (molte insostenibili) da action-movie delle squadre speciali. Papà grintosi, ma dal cuore di panna. Le licenze di sceneggiatura (Dough Richardson) e di regia (Florent Emilio Siri) sono costantemente fuori controllo. Le incongruenze e gli errori vanificano lo sforzo (o è solo confusione nella fase di varo del progetto?) di un intreccio in cui si volevano shakerare ingredienti eterogenei. Il mix non riesce anche perché tutti i personaggi sono sagome di carta dalla lacrima facile o troppo grezze. Bruce Willis dovrebbe congedarsi dalla sua icona o impegnarsi con copioni più sofisticati.
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