Regia di Kevin Macdonald vedi scheda film
Voto 7+; Un film che appassiona anche i non alpinisti per la grande tensione a cui si è sottoposti. Tratto dall'ononimo libro, scritto dallo stesso Joe Simpson, è stato un successo di critica e pubblico indescrivibile. Anche se sin dall'inizio si conosce la fine, essendo la vicenda narrata dai due protagonisti in prima persona, la domanda che pervade lo spettatore durante la proiezione del film è; ma come diavolo avrà fatto a salvarsi? E ce lo si chiede sempre, fino all'ultimo scena, perchè appare inverosimile come la forza di volontà di un uomo possa arrivare a tanto. Questo film, e prima e di più il libro da cui è tratto, è stato fortemente voluto dall'alpinista Joe Simpson, per scagionare l'amico Simon Yates, oggetto di feroci critiche da parte delle comunità alpinistiche mondiali, per aver tagliato la corda alla cui estermità era appesa la vita del suo compagno di cordata. Nasce così questa toccante testimonianza, che dal punto di vista documetaristico è sentimentalmente raccontata dai due protagonisti e dal punto di vista registico da Kevin Macdonald, bravissimo a rendere le giuste atmosfere realmente vissute. La storia dell'alpinismo è colma di storie di morte, sofferenza, solitudine, sfide al limite dell'umano ma non vedrete mai nessun alpinista arrendersi dinanzi alla morte di qualche compagno: ogni uomo che si cimenta in questo genere d'avventura sa che potrebbe essere l'ultima ma nessuna persona morta in queste circostanze vorrebbe che il compagno non proseguisse, perchè ognuno sa che arrampicarsi in condizioni estreme è sempre un rischio per la propia vita. E' una storia di grande umanità, sport, vita, amicizia, solidarietà, forza fisica e mentale; il protagonista dice di aver trovato tutto questo pensando ai suoi figli e alla sua famiglia. Consiglio vivamente agli appassionati del genere, The Beckoning Silence, presentato con successo al Trento Film Festival 2008 e narrato dallo stesso Joe Simpson; altra tragica spedizione del 193? sulla parete nord dell'Eiger (una delle più impegantive pareti di tutto l'arco alpino) in cui trovarono morte tutti i componenti della spedizione. Non vi racconto come direi.
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