Regia di Chang-dong Lee vedi scheda film
Ci sono diverse cose che colpiscono di Peppermint candy,tassello di bellezza cristallina da inserire nella carriera luminosa del grande Chang Dong Lee.La prima cosa che salta all'occhio prima delle altre è il modo in cui viene gestita la scansione temporale.Il film è narrato all'indietro diviso in vari capitoli,ognuno col proprio titolo, che partono dal 1999 e finiscono nel 1979.Gli ultimi due capitoli sono speculari in quanto si tratta in entrambi i casi di una gita al fiume Han di un gruppo di amici,una classe scolastica ripresa ai tempi felici della scuola e venti anni dopo con un tono più malinconico per il tempo che è passato e ha lasciato il suo segno e per la tragedia che incombe.Infatti uno di loro,Yong ho, si mette sulle rotaie in attesa che un treno lo investa.Il film comincia proprio dalla sua fine e ci svela capitolo dopo capitolo la sua triste vicenda.E con la sua storia Chang Dong Lee narra la storia della Corea alla faticosa ricerca di una vera democrazia.La vita di Yong Ho procede all'indietro sul filo della memoria in una sorta di recherche proustiana.L'uomo che troviamo all'inizio del film è confuso,annichilito dalla vita e dalle delusioni,un uomo sconfitto e disperato.Quello che troviamo alla fine del film è un giovane pieno di speranze che procedendo col tempo ha modo di sporcarsi mani e coscienza con atti deprecabili vestendo i panni del tutore della legge e non disdegnando i metodi forti del regime.La divisione in capitoli è visivamente segnalata dalla sequenza presa da una coda di un treno che va all'indietro.In realtà se si guardano solo le rotaie c'è l'illusione di andare avanti ma a lato delle rotaie le automobili,le persone,gli animali che si stanno muovendo lo fanno all'indietro rivelando questo piccolo artificio.Accanto a questa sequenza ci sono un altro paio di fil rouges emotivi che ci accompagnano per tutto il film:l'amore straziante e martoriato con Sun-Im(l'unica donna di cui Yong Ho si sia mai innamorato anche se quando ha avuto occasione lui non ha esitato ad umiliarla),le caramelle alla menta del titolo che ritroviamo costantemente e un altro simbolo della memoria del protagonista cioè una macchina fotografica che le ha fatto avere Sun Im attraverso il marito(lei è in ospedale malata terminale).In realtà il simbolo della memoria è il rullino in essa contenuto ma Yong Ho rifiuta di riaprire le ferite del passato.Il film di Chang Dong Lee oltre a narrare una storia d'amore infelice è un imponente affresco storico in cui si passa dal regime autoritario alle rivolte studentesche e al capitalismo selvaggio per poi tornare praticamente al punto di partenza per tirare le somme.E il punto di partenza è quella gita al fiume Han dopo venti anni a confrontare le proprie vite,i successi ma soprattutto le sconfitte. Yong Ho è il paradigma dell'uomo sconfitto,schiacciato dagli eventi.
Peppermint candy è un connubio esaltante tra forma e sostanza,tra bellezza ed emozione,tra armonia e dolore lancinante,un melodramma di straordinaria intensità con un protagonista capace di incarnare un vasto spettro di emozioni con grande naturalezza.Nell'ultima parte del film,quella in cui è una sorta di paria alla ricerca del suo infausto destino Kyung-gu Sol è di bravura abbagliante.
regia ispiratissima
un eccezionale protagonista
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