Regia di Bill Condon vedi scheda film
Dato l'ampio tasso di interesse suscitato dall'argomento, è ovvio che Condon partisse già avvantaggiato ed in tal senso la scelta di Neeson e la Linney non fa che rafforzare le attese che saranno tutte ben riposte. La trama si dipana poco alla volta, svelando un mondo che allo spettatore moderno non sembra poi così alieno. Il sesso non è argomento tabù come nel passato, non a livello alto almeno ma nell'ambiente domestico, nel borgo cittadino, tra le quattro mura del bar, il sesso è e resta una cosa privata. Ognuno si tiene stretto quello coniugale decantando al più le gesta erotiche delle avventurette ma delle abitudini sessuali delle persone in fin dei conti sappiamo sempre poco. Kinsey ne sapeva meno di noi perché il tabu colpiva tutti i livelli della società, generando una cappa di fumo di proporzioni incredibili. E' gustoso vedere questo professore di biologia svelare poco alla volta i segreti delle persone che incontra, scoprire i dubbi più improbabili (al cui confronto la credenza che la masturbazione provochi cecità, diventa quasi verosimile) e scontrarsi infine con la stessa società che sta mettendo a nudo. Poco alla volta, appunto. Tutto viene dosato con intelligenza e lo spettatore può godersi ogni momento come una piacevole scoperta, ammirando o biasimando (a seconda della parrocchia di appartenenza) il carisma e l'ambizione di un uomo che ha segnato la sua epoca. Kinsey affronta la sessualità a tutto tondo, passando per tutte le possibili perversioni ed indugiando sull'omosessualità com'è giusto che sia. Bravi anche i comprimari, bel film davvero.
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