Regia di Tassos Boulmetis vedi scheda film
CUCINA POLITICA, al solito, era un titolo troppo "forte", troppo poco ruffiano per poter essere semplicemente tradotto e restituito al suo significato originale.
Peccato, però, che per una volta la versione italiana rispecchi meglio il film.
Trattasi, infatti, dell' ennesima riproposizione dell' escamotage raccatta-audience che prevede il cibo al centro della narrazione, come fattore unificante razze e famiglie divise. La variante in questione è di matrice turco-greca: una famiglia di deportati ateniesi è obbligata a muoversi da Istambul alla città d'origine, lasciando nuove radici, amorazzi infantili e suggestioni legate a un cibo "cross-over".
Ma, come spesso accade, si vuole ottenere tutto, mettendo insieme: pseudo-messaggio di riconciliazione tra due popoli sempre in lotta, melodramma su cinquantenni che si ritrovano senza essersi mai potuti amare ( Turchia, Grecia etc ), spaccato d'analisi sociologica per famiglie etc etc etc.
Il tutto illuminato e fotografato in maniera assolutamente convenzionale, recitato in stile sitcom per tutte le età, ritmato blandamente.
Il prodotto finale annoia, anche perché la "terza parte" ( l' ex-bambino torna a Costantinopoli per la morte del nonno e cerca di realizzare il suo sogno d' amore senza età... ) tenta di scavare nelle psicologie di personaggi che hanno già dato tutto in precedenza.
Già detto.
Classico mix di rebetikà ghià panta e suggestioni ottomane, ruffiano, esotico. Adatto a coloro che sono digiuni di low-world-music.
L' idea di continuare a girare film di questo tipo. Basta, per favore !
Un ragazzino che fa l' amico di Fanis, il protagonista. Boh...tre minuti di recitazione, normale.
Pare sia un mito in patria, una specie di linobanfi col viso da cagnone stanco, ma comunque bravino.
Dotata di sguardo lacrimoso, sempre sul punto di lasciarsi andare, è discretamente partecipe. Bella.
Militare in carriera, l' opposto "programmatico" di Fanis, che è sensibile-colto-buono etc etc etc. Viso mediamente truce, non lascia traccia.
Bravo, viso assai greco (...). Una specie di Bentivoglio più ottimista.
Già detto.
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