Regia di Alberto Ferrari vedi scheda film
Commedia esilissima, con il duo comico Ale e Franz
In un piccolo paese della provincia romana pare "Cerveteri", tutti gli abitanti sono in fibrillazione per l'avvenimento dell'anno: la partita di scacchi viventi contro il paese vicino.Tutti vengono coinvolti,Piero il macellaio,Olivia la profumiera, Guido il dottore e Ottavio lo stratega e naturalmente Ale e Franz. Ale,è anche proprietario dell'albergo 'Belvedere' insieme alla moglie Linda incinta,che s'industria per poter aggiungere al suo hotel la fatidica "terza stella"insieme allo stralunato cognato Franz, addetto alle pulizie in un carcere, ma che si insedia nell'albergo, con il pretesto di dare una mano.
L'albergo è contiguo alla prigione e dei tipi loschi insieme ad una donzella di bell'aspetto, occupano la pensione, obbligando i due a scavare un tunnel nelle fondamenta dell'edificio , per far evadere un boss della malavita, ristretto nel vicino penitenziario. Coinvolti in questa vicenda, i due dovranno però,per non destare sospetti,fare buon viso a cattivo gioco e continuare insieme agli altri abitanti del paese,i preparativi per la sfida annuale.
Forti di un successo televisivo ormai consolidato, i comici Ale & Franz lasciando il cabaret di Zelig, approdano al cinema.Coautori di soggetto e sceneggiatura, i due al servizio della regia di Ferrari, trasferiscono su pellicola il proprio repertorio,con le loro gag e i loro sketch."Film fresco con una comicità quotidiana,mai forzata e non arrogante,priva di qualsiasi volgarità" è stato definito dai suoi stessi protagonisti e sostanzialmente hanno ragione e gli estimatori del duo, sicuramente converranno con la loro tesi.Personalmente la commedia,dalla trama evanescente e dalla recitazione da saggio scolastico,mi ha lasciato indifferente e non mi ha divertito,ma il cinema è come tutte le forme d'arte,qualcosa di estremamente soggettivo.Tuttavia,mi corre obbligo sottolineare la prova di un caratterista d'eccezione, di cui si parla poco, ma che io ho sempre apprezzato, per la sua tomità veramente esilarante,Pippo Santonastaso, sin dai tempi in cui imitava Armstrong che scendeva sulla luna, ha avuto quel quid in più che pochi artisti comici possono sfoggiare,peccato non sia stato utilizzato meglio e più spesso.
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