Regia di Alberto Ferrari vedi scheda film
Non esattamente lineare, il film soffre della sindrome dei lavori frettolosi italiani di questo periodo: volendo approfittare del momento fortunato della coppia comica, si finisce in realtà per consegnare alla storia un prodotto minore e di scarsissima consistenza. Le battute sono talvolta irresistibili, fulminanti, da incorniciare: ma ovviamente, senza un contesto dignitosamente curato, finiscono per lasciare il tempo che trovano. Tanto talento sprecato in un sottoprodotto.
Ale (proprietario di un alberghetto) e Franz, suo cognato, finiscono invischiati nel tentativo di evasione operato da una gang di malavitosi. Il piano prevede che il complice detenuto esca durante i festeggiamenti del paese, la sera dell'annuale partita di scacchi umani. Invece i due riescono a sgominare la banda e Franz trova anche l'amore. Per Ale la buona notizia è la terza stella assegnata al suo albergo.
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