Regia di Roberto Mauri vedi scheda film
Tre centurioni romani, congedati dall’esercito durante una fallimentare campagna verso est, si fermano in un regno del Medio Oriente in cui abbondano cospirazioni e tentativi di colpi di Stato. Il trio di eroi porterà pace nel territorio.
Attivo come regista dalla fine degli anni Cinquanta, Roberto Mauri si fece le ossa su pellicole di questo stampo: esili all’ennesima potenza nella storia, povere in quanto a budget, tutte avventura, emozioni, azione, (buoni) sentimenti. I tre centurioni è un peplum ormai fuori tempo massimo, essendosi il genere mitologico/storico-antico sviluppato principalmente nel lustro precedente; Mauri mette in piedi alla meglio l’ennesima vicenda di un usurpatore al trono annullato dall’intervento di eroi forzuti e scaltri, il tutto con una sceneggiatura firmata da Mario Russo, Edoardo Mulargia (che è anche aiuto regista) e dallo stesso Mauri, partendo da un soggetto di Isabella Piga. Fra gli interpreti troviamo parecchie seconde linee del cinema nostrano dell’epoca, ottimi caratteristi del calibro di Mimmo Palmara, Roger Browne, Mario Novelli, Lisa Gastoni, Philippe Hersent, Mario Feliciani e Walter Brandi. La confezione del lavoro tiene a sufficienza, ma a traballare sono essenzialmente la trama e la sua prevedibilità. Di seguito il regista girerà Colorado Charlie (1965), che inaugura la sua migliore stagione artistica: quella dello spaghetti western. 2,5/10.
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