Regia di Wes Anderson vedi scheda film
LIFE AQUATIC WITH STEVE ZISSOU è come l'infanzia come crediamo di ricordarcela, colorata e fantastica, ma siccome ne ricordiamo solo alcuni stralci, se provassimo ad indagare un pò più a fondo, forse smetterebbe di essere così fantastica. zissou ritrova un figlio e ci si butta subito a capofitto nonostante affermi tutte le colpe di questo mondo. il figlio pare che potrebbe non essere suo, ma a steve sembra non importare. non vogliamo veramente andare fino in fondo a sapere le cose a volte. ci accontentiamo di farci stupire dalle cose che a volte la vita ci propone più o meno casualmente, salvo poi scoprire che "non è quella madesua, bensì un'altra...". steve zissou sembra un pò un ciarlatano. un finto scienziato che indaga le profondità marine, da sempre interdette agli uomini per la loro incapacità a estrapolarne il prezioso ossigeno. un cialtronesco pioniere del cinema subacqueo che non riesce più ad azzeccare un film da parecchi anni e che allontana i finaziatori. una giornalista che intervista il mito della sua infanzia salvo poi fargli quasi esclusivamente domande che lo mettono in imbarazzo. una ciurma che è diventata una ciurma e una troupe dopo essere stata qualsiasi altra cosa fuorchè una ciurma o una troupe. una moglie senza alcun istinto materno e un modo di essere affettuosa tutto suo. rivisto dopo anni, ma visto veramente per la prima volta ieri sera(la prima ci dormii clamorosamente dentro), il film non è riuscito a piacermi nemmeno questa volta che l'ho guardato e assaporato. tutti gli elementi ci sono, gli attori feticcio, la musica, i decori e i costumi, quella malinconica tristezza un pò catatonica, ma non riesce a prendermi e a trascinarmi nemmeno quando tutti insieme si va alla disperata ricerca dello squalo giaguaro che ha mangiato il miglior amico di steve.
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