Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Se ha un senso la definizione di "cinema postmoderno", questa, secondo me, si attaglia all'opera di Wes Anderson. E sicuramente si addice a un film come Le avventure acquatiche di Steve Zissou, così come calzava a pennello a I Tenenbaum. Quale sia il significato di operazioni come questa resta dubbio, anche se l'impressione è che vengano narrate sempre le stesse vicende umane, gli stessi sentimenti, le stesse commedie e le stesse tragedie, con metodi diversi: nel caso specifico, con una commistione di stili e di significanti che attinge a diversi registri espressivi e che può sbalordire oppure lasciare indifferenti. Indifferenti com'è inizialmente il personaggio interpretato da Bill Murray, cinico e imbroglioncello esploratore oceanografico, la cui sicumera viene sconvolta prima da un bambino che gli regala un cavalluccio marino, poi da un presunto figlio, da un fedele cane a tre zampe e da una giornalista incinta e tenace. E così la caccia di questo novello capitano Achab ha una conclusione pacifica, più da Jacques Cousteau che da cacciatore di feroci creature marine.
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